Calendario 2008
Per il secondo anno la Fondazione Solidarietà e Cultura pubblica, come supplemento
alla rivista di storia e società “Il Campanone”, un calendario a sua
immagine e somiglianza. Anche questa volta indagare il passato ci ha permesso
di fermare il tempo e riflettere sul presente. I mesi del 2008 saranno accompagnati
da un tema portante: “i mestieri”.
La nostra Nazione, dice la Costituzione Italiana, è “una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro”. La frase, ultimamente, può suonare stonata: precarietà,
soldati uccisi in lontane campagne di pace, morti bianche, rincorsa del benessere
ad ogni costo… L’Italia cerca di correre dietro ad un mondo che forse non le
appartiene. Sfogliando queste foto di non molti anni fa, ascoltando i racconti di
quei lavoratori, emergono aspetti legati alla nostra cultura scomparsa o assopita
e non si tratta affatto di paesaggi agricoli e pascoli; stiamo parlando della bottega,
del negozio. In questi luoghi, dove sembra emergere semplicità e speranza,
c’era una gran voglia di parlare e di vivere una vita comune a tutti. Uno spirito
riemerso negli occhi dei tantissimi che hanno collaborato e si sono impegnati con
noi: concittadini che hanno scavato e cercato nei propri ricordi con affetto e intensità.
Uomini e donne che, nel duro lavoro, avevano trovato stimoli di vita; che
nel tempo trascorso tra utensili e materia non avevano dimenticato la necessità di
stare insieme e di aiutare l’altro.
La ricerca, poi, ha messo in luce un altro importante aspetto del nostro passato: il
boom economico a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 che investì anche il nostro piccolo e
povero paese. In quel periodo tutto sembrava realizzabile e raggiungibile: attraverso
la statale Aurelia scorreva con forza il risveglio italiano. Quel territorio che fino a
qualche anno prima appariva solo come un grande latifondo, diventava un paese
in piena regola: Pescia Romana. Nascono, così, nuove esigenze e nuovi consumi.
A Montalto, il “Viale” si anima di esercizi commerciali e di nuovi negozi.
Cresce l’economia, crescono i consumi e… cambiano le abitudini. La povertà
ci aveva insegnato a “non buttar via niente”, il benessere ci ha fatto vedere il
superfluo dove prima c’era il necessario. Oggi ci troviamo, chi più chi meno, investiti
dal problema dello smaltimento dei rifiuti. E allora non può che farci bene
sentir parlare di spazzini e spazzatura di un passato non così lontano: si iniziava
a lavorare alle otto, “non c’era fretta”; la «monnezza mica era tanta; la mi’ madre
– ricorda un intervistato – c’aveva un secchio e lo svotava ogni due o tre giorni.
E che buttavi? La cenere del foco, qualche guscio d’ovo… la coccia della frutta la
magnavamo, sa’!».
Vorrei concludere con un invito. Ci è piaciuto così tanto lavorare insieme per
questo Calendario “di ricordi” che vorremmo continuare su questo percorso. Portateci
le vostre foto, quelle che custodite a casa o quelle che stanno nella soffitta
della nonna, raccontateci la storia di quei momenti, le speranze e le abitudini.
Cercheremo di imparare qualche altra lezione perché, come dicevano i latini,
Historia magistra vitae.